Laboratorio mobile per il trasporto attrezzature per analisi e monitoraggio del patrimonio costruito e archeologico
Si tratta di una struttura mobile di dimensioni ridotte in fase di trasporto, per un facile accesso nei diversi contesti edificati; dotata di un sistema di trazione tale da potersi facilmente muovere in diversi condizioni di suolo, dalla strada carrabile al sito archeologico; dimensionata opportunamente per accogliere al suo interno, oltre alle attrezzature di comune impiego, quelle che di volta in volta sono ritenute indispensabili alle attività da svolgere in sito; caratterizzata da una configurazione variabile che le consenta, qualora sia necessario, di ampliare il proprio volume dalla fase di trasporto a quella di esercizio; eventualmente attrezzata con sistemi elevatori per poter raggiungere, con foto-video camere o direttamente con un operatore, quote normalmente inaccessibili; autonoma dal punto di vista energetico, dotata quindi di sistemi per generare l’energia necessaria all’espletamento di tutte le attività programmate. In sintesi un mezzo flessibile e modulare in grado di accogliere e facilitare l’utilizzo di strumenti indispensabili all’analisi ed al monitoraggio dei suoli e del patrimonio costruito storico ed archeologico; in grado, con operazioni semplici e manuali, di modificare la propria configurazione con un consistente aumento di volume abitabile tale da agevolare le molteplici attività da svolgere in sito, in diverse condizioni meteorologiche ed ambientali.

Si può parlare di un’unità lavorativa e abitativa autosufficiente capace di garantire la permanenza dei ricercatori nei siti archeologogici. Nato per consentire una disponibilità immeditata della strumentazione necessaria agli addetti ai lavori della varie branche disciplinari che interagiscono in queste attività il laboratorio mobile è stato concepito come un vero e proprio ufficio su quattro ruote, allestito per creare dei luoghi di lavoro di permanenza e di sosta.Il laboratorio è infatti dotato di tutte attrezzature impiantistiche che possono garantire le attività lavorative per più giorni e può ospitare fino a tre persone. Può inoltre trainare una gru che consentirà il sollevamento di un operatore fino a 12 metri di altezza, in modo da poter effettuare operazioni su strutture come edifici o frontoni di templi. In quello che a uno sguardo superficiale potrebbe apparire come un semplice furgone attrezzato per le ricerche archeologiche è nascosta un’interessante novità progettuale ricca di importanti innovazioni. Una delle peculiarità sta nelle dimensioni ridotte dell’unità in fase di trasporto che però diventa estendibile quando in esercizio: dagli spigoli esterni del parallelepipedo che costituisce la geometria del furgone fuoriescono per ciascuno dei due lati lunghi altri elementi, che ne ampliano il volume utile interno. Questi elementi sono costituiti a loro volta da elementi che ruotando si ribaltano e consentono una completa integrazione tra interno ed esterno. Il risultato è che se in marcia il laboratorio rispetta le dimensione richieste dal codice della strada, 2 metri e 40 centimetri, una volta sul luogo di lavoro, grazie alla serie di moduli che si estraggono dal contenitore principale, può acquisire una superficie interna di oltre 16 metri quadrati. Un’altra importante caratteristica del laboratorio mobile consiste nel suo sistema di produzione di energia interno. Computer, condizionatore, frigorifero e tutte le attrezzature sono alimentati da energia auto-prodotta dalla struttura. Oltre al generatore elettrico da tre kilowatt, l’unità è dotata di un impianto fotovoltaico che alimenta le batterie. In più, qualora ci fosse una presa di energia a terra, ha la possibilità di collegarsi alla rete a 220 V proprio come fa un’imbarcazione in un molo attrezzato.