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Ingegneria e beni culturali
La conservazione del patrimonio costruito storico rappresenta un tema nevralgico per l’Italia, e l’ingegneria, ormai da decenni, svolge in ambito conservativo un ruolo chiave che coinvolge numerose discipline: dallo studio dei materiali all’analisi delle strutture, dalla fisica ambientale all’impiantistica, cui vanno ad aggiungersi specifici settori della protezione civile e del rischio sismico. Il binomio conservazione-sicurezza è diventato centrale nel dibattito sulla conservazione del patrimonio monumentale e archeologico, segnando le scelte delle ricostruzioni post sismiche. Purtroppo, la pratica del cosiddetto «consolidamento» ha interessato pesantemente quasi tutti i monumenti, con grave danno sia della concezione costruttiva antica, sia della storia materiale, animando negli ultimi decenni un complesso dibattito con risvolti culturali, tecnici e giuridici. Questo volume, che costituisce un’ampia esemplificazione della cultura interdisciplinare che lega l’ingegneria ai beni culturali, presenta contributi su tutti gli ambiti nei quali le due discipline interagiscono (con l’unica eccezione dell’informatica). A completamento, una ricca appendice riassume la storia del costruire dall’antichità alle soglie della rivoluzione costruttiva del XX secolo.
Salvatore D’Agostino è stato professore di Scienza delle Costruzioni all’ Università di Napoli Federico II, dove ha costituito il CIBEC, Centro Interdipartimentale di Ingegneria per Beni Culturali. Ha fatto parte del Comitato nazionale per la prevenzione dei monumenti dal rischio sismico, ha promosso corsi di perfezionamento post laurea in ingegneria per i beni culturali e in ingegneria per l’archeologia e ha svolto progettazioni e consulenze per il restauro di numerosi monumenti.
Per INNOVA, Salvatore D’Agostino è stato coordinatore del POLO DI INGEGNERIA PER I BENI CULTURALI.